Operation Seelöwe

Ruolata di prova

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  1. Dante.
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    Non se la prese per il sarcasmo del suo superiore, effettivamente era un'idea stupida ma mentre continuava a camminare per quegli angusti tunnel non era questa la sua unica riflessione. Non aveva paura di morire, aveva fatto così tante operazioni del genere che era quasi felice nel farsele assegnare; aveva visto così tanti amici morire in prima linea che le prime volte la sua armatura atomica aveva cominciato ad "oliarsi da sola" aveva semplicemente paura di fallire, il destino dell'Enclave pendeva sulle sue spalle, e non era una peso piuma.
    Continuava a seguire con occhi opachi la figura del capitano Collins destreggiarsi fra soldati feriti e carichi di munizioni di color verde plasmON quando ad un certo punto, il tunnel si innalzò verso il livello del terreno. Vide il capitano lanciare un segnale e gettarsi a capofitto verso il cielo contaminato della Capitale., allora, prese un bel respiro, sentiva l'adrenalina a crepapalle, era quello il suo habitat, un mondo rischioso, un mondo esplosivo. Si gettò praticamente all'inseguimento della figura imponente del capitano senza nemmeno tentare di sparare, doveva correre e lui odiava correre. Fra proiettili, urla ed esplosioni non perse mai la concentrazione nemmeno quando una dannatissima scheggia gli volò davanti agli occhi, non aveva avuto paura, era motivato ancor di più. Eccola, l'entrata al Campidoglio, Roland si chiese se per caso una di quelle esplosioni era stata causata da uno dei suoi tanti colpi di genio, ma non si fermò ad osservarla, ricordava ancora bene la prima regola che suo padre gli aveva insegnato per sopravvivere a quest'inferno "Corri Roland, Corri". Così, saltando, entrò nel dannatissimo edificio finendo per rotolare su se stesso per rimettersi in ginocchio con il fucile puntato sul suo arco frontale.
    :"Gesù Cristopher, ce l'ho fatta!":
     
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10 replies since 22/6/2013, 12:59   290 views
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