Operation Seelöwe

Ruolata di prova

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  1. Bren
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    7 luglio 2282, Il Mall
    Sergente maggiore Ben Beger, membro della squadra Beta 3 dell'Enclave.

    Finito il discorso, Ben si alzò e si diresse prontamente verso il generale. Quando raggiunse il comandante in capo, si accorse di altri due uomini.
    << Generale Parker>> disse uno dei due, facendo il saluto militare
    << Capitano Collins, è un piacere rivederla vedo che con lei c'è anche Barkley, ottimo... ora mancano solo due persone >> Parker si limitò a ricambiare il saluto con un cenno della testa, poi notò Ben.
    << Facciamo una, entrate, ho bisogno di parlare con voi>> il generale entrò subito nella sua catapecchia, senza lasciare il tempo di far fare allo scout il classico saluto, Ben volse lo sguardo agli altri due "Collins e Barkley: le cose si fanno interessanti..." i due sguadravano il sergente incuriositi "Non mi hanno riconosciuto..." Ben fece una piccola smorfia, poi varcò la soglia dell'armeria.
    Il generale stava guardando intensamente una mappa posta sul tavolo al centro della stanza, mentre vicino alle pareti si trovavano armi e armature di tutti i tipi. Ben si avvicinò lentamente al tavolo, e iniziò ad osservare anche lui la mappa "Una pianta del Campidoglio..." sotto di essa, scorse poi un altra mappa "E questo è l'esterno..." realizzò infine il sergente, leggendo il nome scritto sul bordo della mappa. Dopo vari minuti, arrivò il quarto uomo.
    << Finalmente, McDonald... non mi faccia aspettare più >> tuonò il generale... "Ma cosa diavolo dovremo fare con un geniere?" la curiosità stava divorando pian piano il cecchino, cosa strana visto che normalmente non gli interessava niente, tranne i fucili e le relative munizioni ovviamente!
    << Signori, sarò breve>> "Quando iniziano così significa che non lo saranno, vediamo di muoverci..." Ben diventava sempre più impaziente, poggiò il fucile che aveva in spalla al tavolo e mise le braccia conserte.
    << Sapete meglio di me che siamo impantanati in questi combattimenti da molti giorni, i mutanti sono molti più del previsto e noi subiamo molte perdite ogni giorno. Se continuiamo a logorarci così prima o poi finiremo sconfitti. Urge quindi un intervento volto a scongiurare la minaccia mutante definitivamente. Sappiamo che qui>> con l'indice indicò un punto della mappa << È presente un computer che controlla i sistemi di sicurezza dell' edificio, sfortunatamente inattivi al momento. Il vostro compito è quello di penetrare nell' edificio e riattivare il computer, che attiverà tutte le torrette presenti fornendoci un determinante aiuto per sterminare la feccia mutante presente nell' edificio!>> concluse infine, con tono trionfante.
    "Una missione abbastanza difficile..." Ben appoggiò le mani sul tavolo e si mise a osservare le mappe insieme al capitano << Partendo dal presupposto che sia impossibile aggirare l' edificio per la presenza eccessiva di mutanti, occorre introdurci nel posto passando da qua, sotto la scalinata>> "Collins ha iniziato ad elaborare un piano..." << Per fare ciò è necessario un diversivo: Beger, ti apposterai qui>> Ben guardò intensamente l'edificio da cui avrebbe poi fornito copertura: era alto sette piani e prossimo al crollo << Capitano...>> interuppe il cecchino << Vi creerò un diversivo, ma non dimenticate che dovrete attraversare il campo di battaglia.>> Ben prese una pausa, si tolse l'elmo e lo appoggiò sul tavolo, poi con la mano sinistra iniziò ad accarezzare la barba incolta << Sarete comunque a rischio.>> il capitano continuò ad illustrare il suo piano << Generale, crede di potermi mettere a disposizione i soldati semplici Ripa e Giangio?>> Ben a quella domanda sorrise "Presuppongo che questi saranno il mio di diversivo, per raggiungere la squadra" << Certamente, Collins. Quei due piantagrane sono solo carne da macello >> A questo punto, il capitano concluse << Benissimo. Perché saranno loro il diversivo di Beger>> "Abbastanza prevedibile..." Ben si avvicinò agli armadietti per prendersi le munizioni per il suo fucile e per la mitraglietta, infine prese alcune mine.
    Intanto, mentre il sergente si riforniva, vennero chiamati i due soldati, che arrivarono rapidamente e, dopo l'accoglienza del generale, questi entrarono nella baracca. Ben guardò i nuovi arrivati e sorrise di nuovo "Eccoli, i patrioti..." e mentre li osservava, uno dei due fece disse che fece saltare i nervi al sergente.
    << Sono gay, ok? Sì, sono gay! I peni mi attraggono, che ci trovi di male? E che diavolo, tutti questi pregiudizi! Mi è venuta dopo una notte di fuoco con alcuni soldati. Che vuoi ancora da me? >>
    Ben si avvicinò velocemente al soldatino, lo prese per il collo e lo alzò da terra << Che tu sia gay ce ne frega! Come usi urlare ad un tuo superiori? Sei soltanto un verme che striscia nella merda dei supermutanti, stai al tuo posto o avrai altro di cui preoccuparti invece dei pregiudizi...>> nonostante avesse sussurrato, si capiva benissimo che lo avrebbe stritolato senza problemi in quell'istante. Poi lasciò la presa, il ragazzo cadde a terra, aveva le lacrime agli occhi "E si definisce soldato..." l'altro compagno era rimasto di stucco: era fermo all'entrata ancora sull'attenti "Almeno quello ha disciplina..." poi Ben si rivolse al capitano << Signore, io vado ad appostarmi, ci sentiremo via radio suppongo...>> il sergente prese una radio, indossò di nuovo l'elmo e uscì dalla baracca senza aspettare una risposta " Incominciamo..."
    Ben si incamminò verso l'edificio, manteneva un profilo basso, camminando accucciato e senza emettere il minimo rumore "Dopotutto, l'edificio è vicino alla zona calda...". Giunse a destinazione dopo una quindicina di minuti, l'edificio era alto, e come aveva pensato prima, prossimo al crollo... "Niente mine: un botto e questo palazzo cade..." Ben imbracciò la mitraglietta.
    L'edificio era spoglio, vuoto. Le porte erano tutte abbattute, il soffito era pieno di crepe e le scale sembravano cadere da un momento all'altro... Il sergente si guardò intorno con attenzione e purtroppo non c'erano altre vie per salire sul tetto... "E va bene, andiamo." fece un respiro profondo e salì le scale.
    Nonostante le scale estremamente fragili, il sergente arrivò in poco tempo al tetto, si posizionò sul latto che si affacciava sul campo di battaglia, montò il treppiede al fucile e guardò attraverso il mirino "Senza osservatore sarà più difficile..." il sergente caricò un colpo in canna "Ma non impossibile.". Dopo essersi assicurato che il fucile fosse pronto, prese la radio e la mise a terra, una volta accesa disse
    << Qui il sergente maggiore Beger al capitano Collins: sono in posizione e pronto a crearvi il diversivo...>>

    Edited by Bren - 11/7/2013, 17:10
     
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