Operation Seelöwe

Ruolata di prova

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  1. Bren
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    7 luglio 2282, Il Mall
    Sergente maggiore Ben Beger, membro della squadra Beta 3 dell' Enclave

    << Sergente, siamo arrivati?>> domandò per l'ennesima volta il caporale Luke Temilson
    Ben si fermò, mantenne il fucile per la canna appoggiando il calcio sul pavimento, guardò in aria e sospirò "Proprio un rompiscatole dovevano affidarmi?". Quel sospiro, attraverso l'elmo, sembrò gruttale << Caporale>>, Ben abbassò la testa << È la quinta volta che mi domandi la stessa cosa: siamo in territorio nemico, abbiamo un compito molto importante e ti hanno affidato a me per facilitarmi il lavoro. Stai in silenzio e fai il lavoro di osservatore quando arriveremo alla postazione.>> poi girò il busto in direzione del soldato << E non mi interessa se sei il figlio del Colonello.>>, il caporale era rigido come una recluta il primo giorno << S-Sissignore>> Ben si girò di nuovo, imbracciò il fucile ed iniziò a camminare << Andiamo>>.
    Camminarono silenziosi per un quarto d'ora prima di entrare in un palazzo abbastanza malmesso << Eccoci arrivati caporale, contento?>>, il sergente si avvicinò alla porta d'ingresso e la buttò giù con un calcio e, prima di entrare, mise sulla schiena il fucile di precisione e prese la mitraglietta, poi fece un segno al compagno con un gesto della mano, ordinando di entrare per primo. Il caporale ubbidì subito, Ben lo seguì subito dopo, controllando la parte opposta a quella del soldato "Tutto pulito" << Controlla se in queste stanze ci sia qualcosa, poi ritorna qua.>>.
    Mentre Luke controllava se il primo piano era pulito, Ben tirò fuori dallo zaino un paio di mine e le posiziò davanti all'ingresso, poi le collegò entrambe con un filo, in modo che se qualcuno lo avesse spezzato, sarebbe saltato in aria, e infine, coprì con della polvere gli esplosivi.
    << Tutto pulito sergente>> esclamò Luke, mentre si avvicinava al sergente
    << Ottimo>> Ben mise un altra manciata di polvere sulle mina, poi si alzò << Andiamo su. Stessa tattica: tu controlli ed io piazzo gli esplosivi>>
    La coppia salì le scale, per poi ripetere la stessa tattica di prima. Però Ben, nel piazzare le mine, vide qualcosa che lo interessò particolarmente " Un pezzo di giornale..." lo prese delicatamente, non sapeva se era roba prebellica o meno. Tuttavia, la delicatezza non è una caratteristica del sergente, abituato ad essere rozzo e forte: il giornale si sbriciolò, tranne una riga "Giangio chi legge? Ma cos..." non riuscì a leggere altro, poichè si sgretolò in seguitò ad una piccola folata di vento " Questo nome non mi è nuovo...", il sergente restò lì, a fissare il vuoto con un ginocchio a terra e una mina da collegare, fino a quando non ritornò il caporale << Sergente? Sta bene?>> domandò, non senza un briciolo di timidezza misto a paura. Ben si risvegliò come da un sogno, si diede un pugno sull'elmo per poi fare un gesto con la mano << Sto bene, aspetta che non ho finito>> e, mentre si accingeva a collegare le mine, gli domandò << Conosci qualcuno con il nome di "Giangio"?>> il caporale fu spiazzato da quella domanda << Beh, si signore, ne conosco uno. Dovrebbe essere un soldato semplice se non sbaglio...>> << Carne da macello praticamente>> il sergente, finito di collegare gli esplosivi, si alzò << Si signore>> affermò il caporale.
    I due, proseguirono con la stessa tattica fino all'ultimo piano del palazzo, nel silenzio più assoluto.
    Accertato che l'ultimo piano fosse sgombro, Ben si avviò verso una finestra, poggiò la mitraglietta al muro, sulla sinistra, e imbracciò il fucile << Ottimo, ora devi fare il tuo lavoro. Prendi il binocolo e mettiti all'altra finestra. Dimmi solo le cose che ti chiedo>> il caporale annuì serio. Ben si tolse l'elmo e lo poggiò a terra, si inginocchiò e monto sotto la canna del fucile un bipode, infine diede un occhiata al mirino.
    Il suo compito era di uccidere l'ufficiale di fanteria nemica, e non fu difficile localizzare l'obiettivo: il supermutante era pesantemente corazzato, e non sarebbe bastato un proiettile normale per ucciderlo. Ben smise di guardare, prese dallo zaino un caricatore di proiettili perforanti e li mise al posto del classico caricatore, poi ritornò a guardare da dentro al mirino.
    << Distanza>>
    << 700 metri>>
    Ben aggiustò il mirino regolandolo a 750 metri
    << Vento>>
    << 2 km/h>>
    Il sergente prese la mira, aspettò qualche minuto poi iniziò a inspirare e espirare pesantemente, infine inspirò e trattenne il fiato. Poi sparò.
    Ben riprese a respirare normalmente mentre osservava il proiettile che andava a conficcarsi nel cranio del mostro. Senza perdere tempo, Ben smontò il bipode e mise il fucile sulla schiena, prese lo zainò e la mitraglietta. Poi l'esplosione di una mina al primo piano fece crollare una parte del pavimento, dove si trovava il caporale: il soldato cadde di testa, spezzandosi il collo. Ben lo guardò freddo, impassibile << Anche tu eri carne da macello>>, poi corse a riprendere l'elmo, lo indossò e poi cercò una via di fuga "Dovrebbe esserci una parete crollata che si affaccia sul palazzo qui vicino..." non fu difficile da trovare "Perfetto".
    Senza perdere tempo, il sergente prese la rincorsa e saltò nell'altro palazzo "Un salto semplice: siano lodate queste armature leggere che, nonostante siano un pò più piccole di quelle normali, sono dannatamente leggere." Il sergente scese sicuro sino al pian terreno: era già stato perlustrato precedentemente. Però, prima di uscire, si affacciò per vedere se c'era qualcuno: infondo qualcuno deve aver provocato l'esplosione, e dopo qualche istante, se ne sentirono altri "Stavano cercando me. Probabilmente mi scambieranno per quell'idiota che è caduto: ho la via libera..." il sergente si incamminò furtivo verso l'accampamento base dell'Enclave, doveva far rapporto.
    La strada fu lunga, e nonostante sapesse che non lo stavano più cercando, prese comunque tutte le precauzioni possibili e immaginabili, e infine ritornò all'accampamento. Nonostante quel giorno era stato lanciato un altro attacco al Campidoglio, l'accampamento era affollato: i soldati correvano avanti e indietro a eseguire gli ordini, trasportare feriti e munizioni. Il sergente cercò il suo capitano: Cole Evans, e lo trovò seduto su un pezzo di roccia, mentre puliva il suo fucile al plasma.
    << Signore>> Ben si mise sull'attenti
    << Hai compiuto la missione?>> disse il capitano, senza alzare lo sguardo e continuando a pulire la sua arma
    << Si signore, l'obiettivo è stato abbattuto>>
    << Ottimo, ora vai dal Generale Parker alla sezione D. Ti sta cercando>>
    << Si signore!>> Ben fece il saluto militare e fece per andarese
    << E il caporale Luke?>> il capitano alzò finalmente la testa
    Ben si fermò, si mise nuovamente sugli attenti e si voltò << È morto signore.>>
    Il capitano non disse niente, ritornò semplicemente a pulire la sua arma, sussurrò solo << Vai>>. Il sergente non se lo fece ripetere due volte, e senza nemmeno fermarsi per riposarsi, si avviò verso la postazione D.
    Questa postazione si trovava dietro all'area calda del campo di battaglia: non erano completamente al sicuro, ma neanche completamente scoperti. Quando il sergente arrivò, l'esercito era in fermento: era stato appena lanciato un altro attacco, vide chiaramente il Generale Parker che pronunciava il suo discorso di incoraggiamento << E questo sarà un nuovo giorno per l'Enclave e l'America...>>, il sergente smise subito di prestare attenzione al discorso " Tutte idiozie" e aspettò che la fine del discorso d'incoraggiamento sedendosi a terra. Al termine, le truppe si mossero ordinatamente verso l'area calda "Ecco cosa mi piace dell'Enclave: la disciplina" Ben si rialzò: vide il Generale dirigersi verso la sua tenda "Andiamo a vedere cosa vuole..."
     
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