Recensioni Album

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Manu T4F
        Like  
     
    .

    User deleted


    Ciao ragazzi, mi era venuta un'idea: perché non recensire degli album che ci sono piaciuti particolarmente (o anche no)?

    Io volevo iniziare recensendo Rock Dust Light Star, dei Jamiroquai, che era già stato recensito tra l'altro. Beh, che dire? E' stato l'album con cui ho conosciuto la band, e ci sono molto affezionato, anche se non è perfetto.

    Rock Dust Light Star Il brano di apertura, che ho ritenuto, purtroppo, abbastanza ripetitivo. E' anche vero però che offre degli ottimi spunti. Non ho molto altro da dire, 7

    White Knuckle Ride La canzone che mi ha convinto a comprare l'album. E' una canzone che prende sin dall'intro, bellissima, e che continua a catturare con il suo ritmo dance, che la rende ballabilissima. Il ritornello, che è la mia parte preferita del pezzo, è eseguito ad arte (anche se purtroppo in live non riesce benissimo, parola di un testimone). Il difetto prinipale è che con il tempo questo brano mi è piaciuto sempre di meno, forse perché si sente troppo, 9

    Smoke And Mirrors Non posso dire molto di questo pezzo, che ho ascoltato parecchie volte, ma che non mi ha mai attratto particolarmente. Nonostante questo, la parte funk prende parecchio, 6 e mezzo

    All Good In The Hood Altro pezzo dolente, che insieme ad Hurtin e Smoke And Mirrors crea il trio delle canzoni che mi piacciono di meno. Anche se ha degli ottimi spunti, 5 e mezzo

    Hurtin Come dicevo, non amo particolarmente questo brano. Molto bella qui la voce di Jay Kay, anche se purtroppo giudico il brano troppo ripetitivo, 6

    Blue Skies Arriviamo al capolavoro, alla mia canzone preferita dell'album, forse la mia preferita in generale. La canzone si rivela dolce sin dalle note iniziali del pianoforte, accompagnate da una chitarra. Gli archi svolgono un ruolo fondamentale, e lo fanno alla grande, in tradizione Jamiroquai. C'è da dire anche che il testo non è per nulla banale, e Jay Kay lo canta alla grande. La perfezione, ciò che secondo me dovrebbe esserci in ogni canzone. Ed ogni volta che ascolterò Blue Skies mi verrà voglia di fare un viaggio nel deserto, 10

    Lifeline Altro capolavoro, che considero la versione allegra di Blue Skies. Qui in particolare mi è piaciuto il ritornello, ed anche le strofe sono belle, ma non amo le parti strumentali, 9 e mezzo

    Continuo la recensione domani, dato che domattina ho un compito di greco ed ora sono piuttosto stanco :asd:

    EDIT: Ok, ci siamo.

    She's a fast persuader Probabilmente la canzone più funk dell'album. Un buon pezzo, ma non rientra tra i miei preferiti, 7

    Two completely different things Un'altra delle canzoni più belle dell'album. Un pezzo tranquillo, rilassante e dolce, 8 e mezzo

    Goodbye to my dancer Forse la canzone più brutta dell'album, sarà che non mi piace l'impronta afro, 5

    Never Gonna Be Another Pezzo diverso dagli altri, tranquillo, a tratti soporifero. Il ritornello non è il massimo, ma nel complesso questa canzone mi è piaciuta abbastanza, 8 e mezzo

    Hey Floyd Il gran finale, un altro pezzo fantastico. La strofa introduce lentamente il ritornello, che si rivela tra i più azzeccati che abbia mai sentito. Peccato che la seconda strofa, afro, non mi piaccia. Mi sento però di esagerare, e di continuare a cantare "Hey, Floyd!" anche dopo il finale (fantastico), 9


    Giudizio Finale Un buon album, diverso dai precedenti (siamo molto lontani da Emergency On Planet Earth, il primo album) che contiene dei capolavori, ma allo stesso tempo anche dei pezzi che non mi piacciono affatto.

    Edited by Manu T4F - 25/5/2011, 15:16
     
    .
  2. Dragon-x-
        Like  
     
    .

    User deleted


    Beh, Appetite For Destruction dei Guns'n Roses e Back in Black degli AC/DC sono forse quelli che ho ascoltato di più, e posso essere fiero di ascoltare questi anzi che le S*****te che cantano gli italiani come Fabri Fibra e Company...
    Però io non sono mai stato quel fanatico della musica che possiede più di 150 dischi, conosce i nomi di tutti i membri di tutte le band esistenti e che conosce persino il giorno in cui questi moriranno... Io ascolto soltanto musica quando mi capita, ma non la cerco, io....
    Saranno gusti, ma le canzoni che mi piacciono non saranno più pi di 15 Lol...
     
    .
  3. Asd Minghe
        +1   Like  
     
    .

    User deleted


    Allora, questo argomento mi diletta alquanto. Che dite se date le mie grandi scorte di CD magari tengo tipo una rubrica (tanto per perdere il tempo in eccesso) in questo post con anche richieste di recensioni (per quelli come me che prima di andarsene a comprare uno si guardano un pò i pareri altrui sul disco).

    Inizio con un cd di cui sono molto appassionato.

    Dire Straits - On Every Street (1991)
    Allora... piccolissima premessa. Chi non conosce i Dire deve sapere di due/tre fondamentali tratti caratteristici.
    1) Mark Knopfler sebbene sia un virtuoso della chitarra e considerato uno dei maggiori esponenti del "suonare la chitarra senza plettro" alla "blues" è soprattutto un grande uomo. Tutti coloro che hanno lavorato con lui hanno sempre detto che è schivo in una maniera incredibile. Questo è molto importante perchè lui stesso tira le sorti dell'intero gruppo e quindi ne delinea con la personalità timida uno stile di suono molto studiato e pulito ma soprattutto libero da virtuosismi di ogni genere, che scorre normalmente senza distrazioni, facendoti assaporare ogni suono.
    2) Uno degli strumenti più famosi dei Dire Straits si chiama chitarra resofonica (sto attualmente progettando di costruirmene una artigianale dalla mia vecchia chitarra classica, se viene vi posto le foto) che con lo speciale timbro sonoro e la notevole potenza (era utlizzata dai musicisti Jazz anni 20) rende i dischi dei Dire Straits in cui viene usata facilmente riconoscibili.
    La troviamo per esempio in "Romeo and Juliet" dell'album Making Movies o nella seconda versione di Money for Nothing oltre che in tutto questo magnifico album.
    3) Assume molta importanza la parte stumentale. Su quella soffermate molto l'attenzione

    Questo album è inoltre molto diverso dai precedenti lavori dei Dire in quanto più improntato alle radici del blues

    Incominciamo la recensione vera e propria.

    Calling Elvis Il disco si apre con un pezzo godibile. Ben ritmato e di stampo dichiaratamente blues texano classico è ottimo, con un'impressionante base solida anche se pecca come alcune della band in ripetitività. Insomma come al solito i primi 3 minuti sono un pò tirati con le stesse note e la strumentale è nulla quasi in quanto è soltanto un rallentamento scandito praticamente solo da basso e batteria che và a chiudere il pezzo male a mio avviso. Insomma carina, ascoltabile ma si certo non la migliore dell'album. Darei un misero 6 +

    On Every Street Il sogno eterno, il viaggio ... questa canzone assume uno significato incredibile fin dal primo ascolto. Rimane per me la miglior canzone lenta della storia.
    Impressionante la qualità di suono data dalla chitarra resofonica che si mischia a quella elettrica e ad un sostenuto reparto percussionistico.
    Qui abbiamo invece "GENIALMENTE" un crescendo musicale nella parte strumentale che chiude il brano in maniera superba e ti fà sentire "sulla vetta dell'everest"
    Una delle mie 15 canzoni preferite. e un 10 non glielo toglie nessuno.

    When it comes to you Ritmo travolgente anche se "moderato-lento" che affonda le proprie radici nel blues/folk-country. La chitarra è un puro stile county-folk però si respira grazie al baso un sottofondo misterioso, quasi trascinato che rende forse questo uno dei brani dei Dire meno puliti musiclamente. Aspettate però, questo è un bene. Il tutto è voluto e il risultato è ottimo. Una delle migliori del disco. 7

    Fade to Black Arrivati a questo punto del disco ci vuole uno stacco ed eccolo lì, pronto. Fade to Black è un lentissima "Jazzante" traccia ispirata ai ritmi anni 20-30 e ai Commitements. Ottimo stacco che arriva quando serve, incredibilmente e inaspettatamente una nella top del disco. Notevole la chitarra stavolta inaspettatamente principalmente elettrica con la comparsa quando manca solo quasi un minuto e mezzo della resofonica. 8

    The Bug Quasi a contrastare la precedente parte un rimatissimo brano ballabile. Memorabilme e di impatto il ritornello che vi farà ripetere "sometime" tutto il giorno. Musicalmente nella media dei Dire, nettamente superiore alla media generale. Brano abbastanza anonimo ma che ritorna in mente al primo ascolto. 7

    You and Your Friend Lentissimissima canzone che richiama l'ambiente progressive dei precedenti lavori marcati Dire e Knopfler. Molto sopravalutata per quanto mi riguarda. Non mi piace rispetto alle precedenti anche se è godibilissima quando si è finita la roba da ascoltare. Notevole assolo verso il minuto cinque. Voto:6 non pieno

    Heavy Fuel Come da titolo una delle più Heavy del disco. Una pura ballata in stile "Money for Nothing". Escludendo il ritornello un pò monotono il resto è ben riuscito e stacca molto dal carattere preso da disco. Ottimo testo.8 +

    Iron Hand Pezzo più corto del disco (se memoria non inganna). Acustico di passaggio. Ottimo stacco come solito. Qualche nota buttata anche di elettrica sull'acustica. Ripeto: Ottimo passaggio. 6 (perchè è uno stacco, fosse stata una canzone intera avrei dato 8)

    Ticket to Heaven Si passa alla "seconda parte del disco" quella che "non mi piace". Questo ticket to heaven è una insopportabile smilelattisma e vergognosa ballard degna delle peggiori soap opera. Perferirei dimenticare tale brano. 4

    My Parties Traccia particolare. Alcuni la amano altri la odiano ma il sax è certamente sposato alla perfezione con batteria e si sente ! Brano lento e anonimo ma con sax da urlo specialmente degli ultimi 30 secondi con un assolo impressionante che và in fade progressivamente e ti lascia con l'amaro in bocca. 6+/7

    Planet New Orleans Non mi piace, non sò dirvi perchè. Troppo lunga, troppo tirata, ripetitiva, pesante anonima. Non aggiungo altro solo perchè è talmente anonima che non mi ha lasciato nulla ne in positivo ne in negativo. Solo TROPPO TROPPO lunga. 5

    How Long Dopo una canzone così tirata ci distende con una rilassatissima ed "estiva" how long. Tipica folk-country fatta bene e pulita. E qui ritorna di nuovo la resofonica. Anche questa è un pseudo passaggio che chiude il disco.6+

    PARERE FINALE: Ottimo disco ma và diviso in due, vi consiglio di ascoltare solo fino a Big Hand e di godervi l'ultimo album studio dei ragazzi.


    Ottima recensione manu, ho pensato le stesse cose su quell'album


     
    .
  4. Manu T4F
        Like  
     
    .

    User deleted


    Anche tu sei fan dei Jamiro Minghe? :asd:
     
    .
  5. Asd Minghe
        Like  
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (Manu T4F @ 30/6/2012, 16:36) 
    Anche tu sei fan dei Jamiro Minghe? :asd:

    Oh yes. Io mi diletto di blues e jazz/rock in generale e la dance/acid jazz sono derivati da questi quindi comprendiamo pure i Jamiro nel gruppo.
    Tra l'altro Jason Kay è figlio di un musicista Jazz (Cheetham) che seguivo fin da piccolo è stato come un dovere scaricarmi la discografia integrale :P
     
    .
  6. Venatrix.
        Like  
     
    .

    User deleted


    Che figo, voglio recensire anche io un album.
    Ovviamente parto da uno dei miei preferiti, senza il quale non riuscirei a vivere.

    LOVE METAL - H.I.M. (His Infernal Majesty)

    Introduzione: Love Metal è il quarto album degli HIM, band finlandese che ha segnato una notevole svolta nel mondo della musica Heavy Metal e Gothic grazie al carisma e all'abilità del proprio leader, Ville Valo.
    Il titolo non è altro che il nome del sottogenere musicale da lui stesso creato, ottenuto dalla fusione di veloci melodie Heavy Metal con le tristi, dolci e allo stesso tempo lugubri sinfonie del Goth.
    Cominciamo con la tracklist.

    Buried Alive By Love. "A cold heart is a dead heart - and it feels like I've been buried alive by love."
    Questo quarto album si apre con un pezzo del tutto differente da quelli contenuti negli album precedenti. E' forse la canzone più accattivante di tutte, grazie ai ritmi veloci e ben scanditi. Valo ci offre delle dolci strofe appena sussurrate, per poi sfogarsi completamente nel ritornello.
    Il testo è molto bello, struggente e crudele allo stesso tempo. Morte e amore vengono affiancati ancora una volta, così come il Love Metal impone. Insieme tuttavia molto avvincente e convincente.
    Del brano è stato fatto anche un video. Malizioso il sorrisetto di Ville, spesso e volentieri inquadrato in pieno volto.
    - Voto: 8 e mezzo.

    The Funeral Of Hearts. "When Love is a gun, separating me from you."
    Canzone dolce, dal testo simile ad una poesia del vecchio Charles Baudelaire, la seconda track dell'album colpisce per l'innaturale serenità e delicatezza con la quale è cantata. Valo è riuscito a rendere bene ciò che voleva esprimere, grazie ai toni moderati ed acuti sulle strofe, mentre al ritornello aggiunge una vena di crudeltà, descrivendo l'amore come una dolce maledizione.
    Anche di questo brano è stato fatto un video. Molta neve, tanto freddo, qualche candido angelo e anche un demonio. Piacevole e delicato, proprio come il brano in sé.
    - Voto: 9 e mezzo.

    Beyond Redemption. It’s when hate turns to love and love to hate - faith to doubt and doubt to faith.
    Canzone che forse tende ad essere piuttosto ripetitiva, ma comunque piacevole. Ritmo non troppo marcato, veloce quel tanto che basta per non stancare chi l'ascolta. Nelle strofe, Valo ci canta stavolta i suoi tormenti tra stani ansimi e sospiri, per poi spiegare la sua incredibile voce prima dell'assolo. Non male, ma si poteva fare di meglio, Ville!
    - Voto: 7

    Sweet Pandemonium. "So safe in the blinding light of love unchained in yesterdays grave."
    Riff di chitarra iniziale alla Black Shabbat apre questa quarta track di Love Metal. Ville stavolta usa un timbro molto basso, riportandoci indietro a Gone With The Sin. Il ritornello è di forte impatto, cantato con voce straziata e acuta, staccando così dalle strofe.
    Canzone davvero molto ben riuscita e convincente.
    - Voto: 8

    "Soul On Fire." "We are like the living dead - sacrificing all we have for a frozen heart and soul on fire."
    La canzone che più amo dell'intero album. In questo brano, Valo denuncia la fragilità dell'animo umano, pronto a sacrificare ogni cosa per ottenere l'immortalità dell'anima. La melodia è perfetta - molto decisa nel ritornello, così come la voce di Ville, il quale ci delizia con degli acuti da far rizzare ogni capello.
    Anche se il testo più inizialmente sembrare scontato e banale, la band riesce a convincere ed emozionare, offrendoci una visione sofferta e quasi ironica delle nostre fragili vite e delle nostre deboli menti.
    Davvero ben riuscita, capolavoro.
    - Voto: 10

    The Sacrament. "My church is not of silver and gold."
    Un pianoforte apre questa canzone, una delle più di successo della band. Nonostante tutto, non riesce molto a convincermi... avrebbero potuto renderla più interessante. Vabbè.
    In compenso, hanno girato un video musicale in una vecchia villa in stile vittoriano... e Valo se ne sta a torso nudo per quasi tutto il tempo.
    - Voto: 6

    This Fortress Of Tears. "This Fortress of tears, I've built from my fears, for you - this Fortress won't fall, I've built it strong, for you."
    Uno dei brani più delicati di tutto l'album. Simile ad una ninnananna, ha una base forse un po' troppo pesante all'inizio, ma comunque piacevole e molto versatile. Una tastiera risuona nelle strofe, per dar spazio agli altri strumenti nel ritornello.
    Testo semplice, ma d'effetto, che con poche parole è in grado di donare una forte sicurezza.
    - Voto: 8+

    Cirle Of Fear. "Love can be as cold as grave, a one-way ticket to endless sorrow, an empire of gentle hate, today without tomorrow."
    Altro brano favoloso e spettacolare. Con il suo cupo timbro da baritono, Valo sembra volerci dare degli utili consigli in campo amoroso, per fare di modo che l'anima gemella non soffra.
    Non c'è molto da dire su questa canzone. In pochissime parole, è spettacolare e gli HIM l'hanno saputa rendere davvero molto bene.
    - Voto: 9+

    Endless Dark. "Saving my soul no more and I know where I belong; away from your Gods that heal all wounds and light this endless dark."
    Pezzo piuttosto strano, ma non troppo diverso dagli altri. Ha un ritmo piuttosto Heavy, come in Buried Alive By Love. Non vi è un vero e proprio ritornello, sono più che altro delle strofe uniche con una specie di ripetizione alla fine di ognuna.
    Non mi convince molto, ma tutto sommato non è male.
    - Voto: 6+

    The Path. "Countless times I’ve prayed for forgiveness, but Gods just laughed at my face and this path remains leading me into solitude arms."
    Altra canzone che adoro. Il testo sembra narrare la storia di un uomo che, pentitosi di aver fatto qualcosa nella sua vita, si ritrova costretto a percorrere un infinito e scuro sentiero, non sapendo dove lo condurrà e se mai finirà.
    Melodia estremamente delicata e triste, la voce di Valo straziante, mormorata, quasi ridotta ad uno straziante lamento.
    Bella, bella e ancora bella.
    - Voto: 9

    Love's Requiem. "Take me into your arms and sing me your beautiful song."
    Eccoci giunti all'ultimo brano dell'album, forse la più struggente di tutte. Lenta inizialmente, si trasforma poi a partire dal primo ritornello, prendendo forma e diventando una vera e propria poesia.
    Ottima scelta la sovrapposizione di versi e voci nella parte finale. Valo torna con la sua voce da baritono, incastrata ad alcuni suoi acuti in maniera impeccabile, da lasciare a bocca aperta.
    Una delle mie canzoni preferite.
    - Voto: 10


    Giudizio finale: Beh... e vi chiedete ancora perché sia uno dei miei album preferiti dopo questa giga-recensione?
    In ogni caso, lo consiglio a chiunque... soprattutto ai romanticoni e ai sentimentali - ovviamente scherzavo.
    Trovo che le canzoni d'amore degli HIM, seppur possano sembrare lugubri o deprimenti, siano davvero ottime da dedicare a qualcuno di veramente importante, perché contengono dei messaggi davvero profondi e belli.


    Alla prossima recensione, popolo v_v
     
    .
  7. Manu T4F
        Like  
     
    .

    User deleted


    Visto che abbiamo ripreso con le recensioni, vi annuncio che farò quella di Milo Xyloto, l'ultimo album dei Coldplay che sto avendo modo di ascoltare molto bene dato che l'ha preso mio fratello qualche giorno fa.
     
    .
  8. Asd Minghe
        Like  
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (Manu T4F @ 30/6/2012, 21:20) 
    Visto che abbiamo ripreso con le recensioni, vi annuncio che farò quella di Milo Xyloto, l'ultimo album dei Coldplay che sto avendo modo di ascoltare molto bene dato che l'ha preso mio fratello qualche giorno fa.

    No ti prego risparmiaci ;P
    I coldplay non li sopporto :( :laugh:

    Anyway se volete ne posto un altra. Lasciatemi solo il tempo di trovare il mio vecchio vinile e riascoltarlo e sono subito da voi.
     
    .
  9. Manu T4F
        Like  
     
    .

    User deleted


    Non aspettarti giudizi troppo positivi comunque.. anche se ripensandoci forse recensirò prima Rio, dei Duran Duran.
     
    .
  10. Asd Minghe
        Like  
     
    .

    User deleted


    Allora, oggi stavo sfogliando la mia libreria e mi sono accorto che ci sono talmente tanti dischi da recensire che per finirli tutti ci metterei una vita. Allora stavolta ne faccio più di uno :asd:

    Allora sbrighiamoci che c'è tanto da leggere. Inizio con forse quello più veloce e più strano.

    P.S. Per ogni recensione io metterò anche il link al video youtube con il full album in modo che possite gustarveli :)

    Mike Oldfield - Amarok
    (Non il programma per Linux :asd: il cui nome è tratto appunto dal CD)

    Allora... debbo fare una premessa. Questo è il secondo disco più strano che sentirete mai nella vostra vita (il primo è quello di J.Lennon e Yoko Ono nudi in copertina composto solo da urla di lei e rumori tipo bicchieri che cadono, con solo poche note suonate su una chitarra a tre corde scordata. Bella merda !)
    Ma ritorniamo al nostro Mike. Innanzitutto il genere è un prog puro ma non puro e semplice in quanto il tutto è condito da suoni celtici/scozzesi (terra da cui proviene), contaminazioni percussionistiche africane, rumori ...
    E' necessario sapere che Mike Oldfield è un polistrumentista famoso per il suo primo LP Tubular Bells (da cui sarà poi ricavata la soundtrack dell'Esorcista) che era composto da 2 soli brani (TB Part 1 e TB Part 2) due lunghissime suite di 35 minuti circa che raccontavano con il solo ausilio di strumenti una storia da capo a coda. Stessa cosa avviene con Amarok ma ancora più estremizzata. Il brano è solo uno e si chiama (provate ad indovinare): "Amarok" che sarà poi divisa dai fan in movimenti come per le suite di musica classica/barocca.
    L'intero album, come tutti quelli di Oldfield, sono scritti/complosti e registrati quasi interamente da lui solo con la tecnica della sovraincisione degli strumenti (oltre 40 in questo caso).

    Tracklist (sotto spoiler per la lunghezza XD):
    0:00 - Fast Riff Intro
    2:32 - Intro
    5:46 - Climax I - 12 Strings
    6:18 - Soft Bodhran
    7:20 - Rachmaninov I
    8:35 - Soft Bodhran 2
    9:29 - Rachmaninov II
    9:56 - Roses
    10:42 - Reprise I - Intro
    12:45 - Scot
    13:16 - Didlybom
    15:00 - Mad Bit
    15:56 - Run In
    16:11 - Hoover
    18:00 - Fast Riff
    19:57 - Lion
    21:57 - Fast Waltz
    23:42 - Stop
    24:33 - Mad Bit 2
    24:46 - Fast Waltz 2
    25:06 - Mandolin
    26:07 - Intermission
    26:23 - Boat
    29:27 - Intro Reprise 2
    32:07 - Big Roses
    33:13 - Green Green
    34:24 - Slow Waltz
    36:04 - Lion Reprise
    37:05 - Mandolin Reprise
    37:47 - TV am/Hoover/Scot
    39:50 - Fast Riff Reprise
    42:22 - Boat Reprise
    43:32 - 12 Rep / Intro Waltz
    44:12 - Green Reprise
    44:46 - Africa I: Far Build
    48:00 - Africa I: Far Dip
    48:46 - Africa I: Pre Climax
    49:32 - Africa I: 12 Climax
    50:24 - Africa I: Climax I
    51:00 - Africa II: Bridge
    51:17 - Africa II: Riff
    51:34 - Africa II: Boats
    51:52 - Africa II: Bridge II
    52:10 - Africa II: Climax II
    54:22 - Africa III: Baker


    La storia narrata dall'album è ancora misteriosa ma si vocifera (e lo confermò pure Mike una volta) che si trattasse dello scorrere monotono dei giorni di un impiegato di banca che vuole dare una svolta alla sua vita e allora si rifuguia nell'antro più oscuro e mistrioso della sua mente (rappresentato dalle melodie veloci e dall'africa in generale quando è sotto tensione oppure dai ritmi scozzesi quando si rilassa).

    Non posso per ovvie ragioni giudicare l'intero album quindi procedo a dire solo i momenti di maggior bellezza dal mio punto di vista.
    Sicuramente fino al momento 6:18 è la parte più bella ("Happy ... HAAAPYY"), la indimenticabile Intermissione e Mandolin, la poi da tenere in cosiderazione anche dal minuto 18 a 23 ed infine tutto il finale africano da 44 e 46 a 54 e 22.

    GIUDIZIO FINALE: Ottimo album di Mike. Un capostipite del prog più sperimentale.
    Superato a mio avviso solo da Tubular Bells, dagli Yes e i Pink Floyd ma non in quanto a novità e sperimentazione. Da ascoltare e avere assolutamente per tutti i prog fan.

    Video